37°41′N 15°06′E37°41′N, 15°06′E

Zafferana Etnea (Zafarana in siciliano) è un comune italiano di circa 9.000 abitanti della provincia di Catania in Sicilia. Zafferana Etnea sorge a 574 m. s.l.m., alle pendici orientali dell’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa. Si estende fino alla vetta sommitale del vulcano, includendo nel proprio territorio paesaggi di inestimabile bellezza naturalistica, dai fitti boschi alle distese di deserto lavico.
La storia dell’abitato attuale ha origine con la fondazione del Priorato di San Giacomo, un monastero benedettino costruito nel Medioevo e di cui si hanno notizie certe a partire dal 1387, di cui faceva parte una chiesa dedicata a san Giacomo, frequentata da un primo nucleo di abitanti sorto attorno al monastero. La vita monastica nel Priorato finì nel 1464, ma la chiesa rimase aperta al culto fino almeno al 1677, venendo poi probabilmente distrutta, insieme all’intero complesso, dal terribile terremoto del 1693. Il 21 settembre 1826 un decreto di Francesco I, dispose che i quartieri Zafarana Etnea, Sarro, Rocca d’Api, Bongiardo e Pisano formassero, distaccandosi dai comuni di Trecastagni, Viagrande ed Aci SS. Antonio e Filippo, un nuovo comune col nome di Zafarana Etnea, poi Zafferana Etnea. A questo nuovo Comune si unirono in seguito le altre frazioni di Fleri (1851) e Petrulli (1951), mentre la frazione Bongiardo passò, nel 1934, al neo-costituito comune di Santa Venerina.
Oggi Zafferana Etnea, centro turistico estivo e invernale, è meta di turisti attratti dalla spettacolarità delle sue eruzioni, di tanti villeggianti nel periodo estivo, richiamati dal patrimonio artistico, monumentale e culturale, di amanti dell’escursionismo attraverso i suggestivi sentieri naturali lungo il vulcano e di numerosi sciatori in inverno. La sua fiorente economia si basa anche sulla produzione del miele, tanto da essere considerata una delle capitali italiane del miele più buono. La cittadina etnea vanta una produzione di altissima qualità di questo prodotto che da solo tocca circa il 15% dell’intero prodotto nazionale.
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